Sport
Risultati e Prossime gare
Le Rubriche a cura di...
Galleria Immagini
Visite dal 23/11/2009
LA STORIA DEL TROFEO “SANT’AGATA” |
![]() |
![]() |
![]() |
Scritto da MICHELANGELO GRANATA | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sabato 19 Dicembre 2009 12:02 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
a cura di Michelangelo Granata Una storia lunga quarantasei anni e appassionante quella del “Sant’Agata”. Il Trofeo S. Agata si affacciò timidamente alla ribalta nel 1960. L’idea venne a Marco Mannisi, subito affiancato da Ignazio Marcoccio e Giuseppe Iuppa. La podistica si è sempre disputata il 3 febbraio, il primo giorno dei festeggiamenti in onore della Santa Patrona di Catania, tranne nel 1975, quando si gareggiò il 5 nel pieno della festa. Mannisi s’ispirò al vecchio “Giro di Catania” che nel 1908 avviò a Catania l’attività podistica, iniziata a Palermo l’anno precedente. Il pioniere fu il palermitano Giovanni Blanchet che vinse pure l'edizione successiva del 1909. La partenza e l’arrivo erano in piazza Giovanni Verga, allora piazza dell’Esposizione. Il terzo giro podistico si corse a distanza di 16 anni, nel 1925, con partenza dal piazzale della Villa Bellini.
Il successo registrato nel 1951 - in piazza Duomo si affermò Egilberto Martufi, che vincerà il titolo italiano di maratona nel 1952 - diede l’input per far risorgere questa podistica quale “Coppa di S. Agata”. Così, in una breve cronaca della gara, si leggeva sul quotidiano “La Sicilia” di Catania il 4 febbraio 1960: “Il giro podistico di Catania per l’assegnazione della 1a Coppa S. Agata, disputatosi ieri sera, è stato vinto con netto distacco da Tommaso Assi dell’Assicurazioni Generali Palermo”. Dal 1960 al 1965 la gara venne disputata in notturna, partendo da piazza Duomo e salendo per via Plebiscito attraverso i quartieri popolari, poi il percorso si allungava verso la Catania bene per ritornare in piazza Duomo, lasciando alle spalle la “Civita”, un altro quartiere caratteristico, decantato da poeti e attori. Il primo vincitore nel 1960 fu Tommaso Assi di Trani, in gara per le Assicurazioni Generali Palermo, che fece il bis con le Fiamme Oro di Bari nel 1961, quando la corsa si trasformò da regionale in nazionale. Una vita breve quella di “Tom” Assi, si spegnerà improvvisamente nel 1983 a soli 48 anni, da valente allenatore federale di mezzofondo e fondo. Dopo il messinese Stefano Bucolo nel 1962, che correva con la Falconi Novara, ecco nel 1963 il primo atleta di Catania trionfatore, Elio Sicari, un campioncino di razza con sei presenze in nazionale. Solo un altro catanese riuscirà in questi 46 anni nell’ardua impresa di vincere sulle strade di casa, Giuseppe Ardizzone nel 1972. Il piccolo sardo Antonio Ambu, alfiere del fondo azzurro, dominò per un triennio (1964, 1965, 1967) e con sei partecipazioni, l’ultima nel 1970, divenne il beniamino dei catanesi. Nel 1966 la settima edizione del Trofeo cambiò completamente fisionomia. Sbarcarono gli stranieri e si gareggiò nel centro storico il pomeriggio, su un circuito da ripetere cinque volte con partenza e arrivo in Corso Sicilia, passando per piazza Duomo. Lo scozzese Fergus Murray ebbe la meglio sul connazionale Brace Tulloh e il caparbio Ambu, che si prenderà la rivincita su Murray l’anno dopo in una gara palpitante vissuta attimo per attimo dalla folla ormai protagonista. Nel 1967 il percorso venne fissato con partenza da Corso Sicilia, poi via Ventimiglia, via Antonino di San Giuliano, la fascinosa via Etnea, chiamata “a strada ritta” e ritorno in Corso Sicilia, prima su sei giri e dal 1969 su sette per un totale di km 11,450. E il circuito si è dipanato con quest’ultimo cambiamento per ben 33 edizioni. Nel 1968 la podistica non si disputò per il terremoto nel Belice, le altre tre interruzioni furono nel 1991 per la guerra nel Golfo Persico, nel 1993 per la mancata concessione dei contributi e nel 2007 in segno di lutto per l’uccisione dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, avvenuta il 2 febbraio, la vigilia
Nel 1969 vinse il corridore croato Nedeljko “Nedo” Farčić e Alfredo Berra così scriveva in prima pagina sulla “Gazzetta dello Sport” il 4 febbraio di quell’anno: “Più corrida che mai la corsa della Patrona di Catania. Tutta la gara si è svolta sfidando la legge dell’impenetrabilità dei corpi, tanta era la calca in Corso Sicilia, rigorosamente privo di transenne. Davanti agli atleti sfrecciavano i vigili urbani motociclisti, così la gente si scansava. Neil Allen, inviato del “Times”, il quotidiano di Londra, si sbellicava dalle risate. Fantastico - esclamava a ogni momento - miracolo di Sant’Agata. Meraviglioso!”. Nel 1970 s’impose l’inglese Mike Baxter, con Ardizzone terzo su Giuseppe Cindolo e Franco Arese, l’attuale presidente della Fidal. Nel 1971 Arese stroncò un altro inglese, Mike Freary, tra due ali di folla che stringevano il tracciato sino quasi a chiuderlo come un budello, per poi aprirsi d’incanto al passaggio dei corridori. Terzo Cindolo davanti al siepista Umberto Risi e al grande tunisino Mohamed Gammoudi, l’olimpionico di Città del Messico 1968 nei 5000 metri. Sarà quello l'anno d’oro di Arese, primatista italiano dagli 800 ai 10.000 e campione europeo sui 1500 a Helsinki in agosto. Una vera apoteosi nel 1972 per Ardizzone, uno dei più grandi talenti che la Sicilia abbia avuto. Il catanese, proiettato in aria da mille mani, riuscì a sottrarsi al linciaggio affettuoso degli spettatori esultanti, rifugiandosi in un garage. Finito l’assedio, il C.T. Bruno Cacchi stanò la gazzella etnea e la portò via in una minuscola Cinquecento. Il tunisino Abdelkader Zaddem spadroneggiò per tre edizioni di seguito (1973, 1974, 1975) ed entrò nel cuore dei tifosi con il suo sorriso dai bianchi dentoni. Nell’ultima occasione l’indimenticabile Luigi Zarcone - il campione di Villabate scomparso il 9 giugno 2001 prima di compiere 51 anni - tentò un disperato aggancio a Zaddem nel rettilineo finale e giunse secondo, battendo l’altro big Cindolo. Nell’albo d'oro un altro personaggio caro ai catanesi, Franco Fava. L’atleta di Roccasecca nel 1976, reduce dalla “Corrida” di San Paolo in Brasile, dove si piazzò terzo, vinse la...corrida agatina a tempo di record (32’57”3) e da nuovo idolo ammaliò il pubblico con il suo spirito indomito. Stracciati dietro di lui il russo Nikolay Puklakov, Zaddem e Zarcone. Nel 1977 Fava, avviato verso la sua seconda affermazione, si fermò per un attacco di tachicardia e Ivan Parlui ebbe via libera, instaurando una nuova dittatura, quella sovietica, che sarebbe durata per otto edizioni di fila. Zarcone finì secondo, eterno piazzato sarà ancora terzo nel 1979, precedendo il “cuore matto” Fava e Zaddem. Le “furie rosse” impazzarano per le strade della città con Aleksandras Antipovas (1978, 1979, 1980), Valeri Abramov (1981, 1982, 1983) e Viktor Chumakov (1984).
Fatto curioso: si scoprirà dopo un bel pezzo che Makori aveva corso con il nome di Antony Korir. Nel 2002 un podio tutto keniano con vincitore Benson Barus, Philip Manyim e Philemon Kipkering Metto, quarto Baldini. Nel 2003 il biondo ucraino Sergiy Lebid rompe l’egemonia dell’Africa e mette in fila i keniani Kipkering Metto, Benson Barus e Robert Sigei, 14° Baldini. La “corrida” cambia ancora fisionomia nel 2004 e si rituffa nel centro barocco della città, spostando il traguardo da Corso Sicilia a piazza Università con il passaggio in piazza Duomo e poi via Vittorio Emanuele, piazza Cutelli, via Mons. Ventimiglia, via Antonino di San Giuliano, via Etnea. Nel nuovo percorso - tracciato da Franco Bandieramonte, su proposta dell’Assessore allo Sport Nino Strano per valorizzare la “nuova” Piazza Università con il simbolo di Catania ‘u liotru sul fondo stradale in pietra lavica al centro della partenza/arrivo - il “S. Agata” incorona ancora un keniano, Martin Lel, sconfitti Barus e Tergat. Doppietta di Barus nel 2005, di casa sulle nostre strade e terzo Vincenzino Modica, per la quinta volta sul podio. Nel 2006 il qataregno Mubarak Hassan Shami spopola, niente da fare per Lebid a tre anni dal suo successo. Saltato il 2007, siamo all’edizione del 2008 e Stefano Baldini - campione olimpico di maratona ad Atene 2004 - trionfa in piazza Università tra la folla delirante alla stessa stregua di Totò Antibo diciannove anni prima, l’ultimo azzurro sul trono della corsa agatina. Alle spalle di Stefano l’ugandese Wilson Busienei Kipkemei e una muta di quattro keniani. Undicesimo Modica al suo 14° S. Agata, un record sia di presenze che di piazzamenti, dieci volte l’allievo di Tommaso Ticali tra i primi dieci atleti classificati.Nel 2009 tutti si aspettavano il secondo trionfo di Baldini, alla sua sesta partecipazione, invece il 46° Trofeo S. Agata si è chiuso, a parti invertite, nel segno del Kenya con i quattro kenioti in gara ai primi quattro posti. Wilson Kiprop, 22 anni, quarto nel 2008, ha battuto in una volata accesa il veterano Paul Malakwen Kosgei, tempo per entrambi 33’17” sui km 11,600 (otto giri di metri 1450 ciascuno). Al terzo posto il ventenne Titus Masai (33’21”) e quarto Daniel Limo (33’53”). Una gara spettacolare ha tenuto col fiato sospeso i trentamila spettatori con continui colpi di scena e Baldini è giunto solo settimo in 34’25”, dietro all’ugandese Moses Aliwa (34’22”). Nella corrida agatina i keniani hanno ripreso il filo aperto nel 1997: uno strapotere il loro con nove successi nelle ultime dodici edizioni. In tutto sono sedici gli allori degli africani. Il precedente primato per nazioni, partendo dal 1966, anno in cui il “Sant’Agata” divenne internazionale, apparteneva a pari merito all’ex Unione Sovietica e all’Italia con otto vittorie delle “furie rosse” (dal 1977 al 1984) e degli azzurri.In queste quaranta edizioni i nostri hanno vinto, in una corsa davvero stregata, con Antonio Ambu (1967), Franco Arese (1971), Giuseppe Ardizzone (1972), Franco Fava (1976), Salvatore Antibo (1985, 1988, 1989) e Stefano Baldini (2008). Vincenzo Massimo Modica L’atleta con il maggior numero di piazzamenti tra i primi dieci (10) e 14 partecipazioni al Sant’Agata. 2° 1996 33’10” 3° 1992 32’49” 3° 1994 33’17” 3° 1997 32’49” 3° 2005 35’20” 5° 1999 33’08” 6° 1998 32’59” 6° 2001 33’24” 7° 2000 33’19” 8° 2002 33’53” L’atleta di Mistretta si è classificato pure 11° quattro volte: nel 1989 da junior, 2003, 2004 e 2008. Si sono disputate tre edizioni del trofeo Sant'Agata femminile.Nel 1978 ha vinto la Bagherese Margherita Gargano,un nome prestigioso dell'atletica Siciliana e nazionale,la prima donna siciliana che ha partecipare ad un olimpiade.nel 1995 ha vinto la Rumena Cristina Misaros in volata su Flavia Gaviglio e nel 2004 Anna Incerti altra Bagherese Olimpica a Pechino nella maratona ha trionfato precedendo di ben 28" la Catanese Agata Balsamo.
TROFEO SANT’AGATA - Albo d’oro Catania, 3 Febbraio a cura di Michelangelo Granata
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimo aggiornamento Domenica 10 Gennaio 2010 15:10 |