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SPORT CHE PASSIONE |
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Scritto da PROF GIUSEPPE FRANCAVILLA |
Martedì 29 Dicembre 2009 13:41 |
La sedentarietà è considerata un fattore di rischio modificabile per le patologia cardiovascolari. L’esercizio fisico programmato migliora la contrattilità miocardica e stabilizza la conducibilità elettrica del cuore. La fabbrica endoteliale migliora la sua funzionalità specifica e produce quelle varianti specifiche che migliorano il sistema circolatorio del sangue; riduce la P.A.O., attiva la sensibilità dei muscoli scheletrici e del tessuto adiposo all’azione dell’insulina, riducendo la dislipidemia ed il peso corporeo. Abbiamo pertanto valutato quale era l’attività fisica dei pazienti cardiopatici e non venuti alla nostra osservazione e le differenze relative ad eventuale presenza di sindrome coronarica e quanto questa fosse collegata all’inattività fisica La nostra ricerca ha utilizzato il sistema diagnostico osservazionale e in base alla diagnosi di dimissione ha diviso i pazienti in tre gruppi: un gruppo con infarto miocardico acuto, un altro gruppo con cardiopatia ischemica cronica ed un terzo gruppo comprendente pazienti affetti da sintomatologia varia riguardante l’apparato cardiovascolare. Il controllo dei dati e lo studio delle prevalenze dei fattori di rischio ha confermato quanto da noi ipotizzato. Sia l’infartuato che il cardiopatico ischemico che l’obeso dislipidemico hanno trovato beneficio da un’attività fisica nella fase di recupero dalla malattia. La valutazione dei fattori di rischio all’inizio e dopo il periodo di trattamento è stata avallata dalle misurazioni ecocardiografiche dello spessore del setto e della frazione di eiezione. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato come un’attività fisica regolare abbia un ruolo di prevenzione sulle patologie cardiovascolari. L’inattività fisica rappresenta un fattore di rischio modificabile per la cardiopatia ischemica: le persone sedentarie presentano un rischio, doppio di sviluppare una coronaropatia. Il 35% delle CHD nei soggetti sedentari potrebbero essere eliminate convincendo le persone ad incrementare l’attività fisica. I benefici di un esercizio fisico regolare sono molteplici: miglioramento della contrattilità e della stabilità elettrica del miocardio, che presenta una frequenza cardiaca più bassa a riposo ed una minore richiesta di O2, aumento della funzionalità dell’ endotelio e del sistema fibrinolitico, riduzione della adesività piastrinica e della risposta adrenergica allo stress, aumento del colesterolo HDL e riduzione del colesterolo LDL. I soggetti che svolgono una regolare attività fisica presentano una prevalenza più bassa di fattori di rischio cardiovascolare: l’esercizio fisico,infatti, riduce i valori di pressione arteriosa sia sistolica che diastolica, aumenta la sensibilità dei muscoli scheletrici, del fegato e del tessuto adiposo all’azione dell’insulina, contribuisce alla riduzione del peso corporeo, dell’ipercolesterolemia e dell’ipertrigliceridemia. E’ importante notare come svolgere attività fisica non significhi necessariamente praticare un determinato sport; esistono, infatti, attività fisiche facilmente praticabili che si possono svolgere anche nelle età più avanzate  e che presentano un basso rischio di infortuni come passeggiare, andare in bicicletta, nuotare.  Prof.Giuseppe Francavilla |
Ultimo aggiornamento Giovedì 21 Gennaio 2010 13:05 |