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GIRO PODISTICO DI CASTELBUONO |
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Scritto da GRUPPO SPORTIVO GIRO PODISTICO DI CASTELBUONO |
Mercoledì 13 Gennaio 2010 16:53 |
La “maratonina dei dieci giri” di Castelbuono, così chiamata nei primi anni,nasce per volontà di “visionari” compaesani ai primi del secolo scorso … correva l’anno 1912.Fu grazie all’ associazione Sport Club Nebrodese , con a capo Vincenzo Cicero, Totò Guzzio, Giovanni Lupo, che si incominciò col progetto che avrebbe portato Castelbuono patria dell’ atletica mondiale, per tanti e tanti anni.E così, giunse il giorno di Sant’Anna il 27/07/1912, festa patronale. Il comitato organizzatore per i festeggiamenti, volle arricchire quell’anno con una gara podistica, finanziata per molti anni dallo stesso comitato. Per anni fu sponsorizzata dal giornale “il Bancarello” diretto da Giovanni Lupo,ed in anni di crisi economica, dal 1922 al 1926,dal comitato organizzatore del SS.Crocifisso, i quali esigerono che si spostasse la data al 14 settembre e la partenza da P.zz Francesco Minà Palumbo .
Da quell’anno iniziò la saga che lega il mezzofondo siciliano prima, e quello mondiale in seguito, a Castelbuono.Si ricordano nomi del calibro di Banchet , vincitore della prima e della seconda edizione, con il tempo di 51.36, seguono Scelta 1914, *,Militello 1920, Mascali per ben quattro volte consecutive che scese a 42.52 fino a 42.10, continuarono Spreafico 1925-1926 e Citarrella 1927-1928. In quegli anni non era previsto il “vitale”trasfert, quindi gli atleti che provenivano da fuori Castelbuono, scendevano dal treno della stazione e salivano a piedi, per 15 km, fino al paesino.
Molti ancora ne susseguirono a perdifiato, fino all’ultimo respiro, per tagliare il traguardo di qualcosa che era già diventata di rilevanza nazionale.Gli atleti vivevano il Giro, “a cursa i Sant’Anna”, con spasimo. Cruentamente si dipanavano fra le strade del paese, dove la calca di gente segnava il percorso da fare e incitava lungo l’estenuante salita di via Mario Levante, famosa salita mozza gambe. Questo tratto di percorso era il terrore degli atleti meno capaci e punto di respiro per i migliori. Il tutto sotto un pavimento di sampietrini roventi ed il caldo di luglio della ancora vergine Sicilia.Così in una volata si giunge alla fine degli anni trenta, quando prese il mano l’organizzazione della gara Totò Spallino,ferroviere e con la passione dello sport . *interruzione per il primo evento bellico Era l’anno 1937, le foto erano ancora in bianco e nero, a Roma si inaugurava Cinecittà, il pane costava lire 1.60 al Kg, e ce ne volevano ben cinque per il vincitore, mentre il Giro podistico passava in mano ad un “ragazzo speciale”, con la passione per lo sport e soprattutto l’atletica, Totò Spallino.Ragazzo che fece crescere il Giro e lo tenne a battesimo per oltre quaranta anni. Lo organizzò sempre con lo stesso entusiasmo, coadiuvato da un rudimentale megafono di latta, e una bandiera “dipinta a mano”.Con lui anche due amici : Silvestro Zito e il Guido Mitra. Il primo misurava il passaggio degli atleti ed i tempi d’arrivo con il suo Omega , mentre il secondo ,farmacista di professione, sovvenzionava l’amico affinché in tutto e per tutto.Il giovane Totò continuò a ingaggiare, fino al 1969, tutto il mezzofondo siciliano. Atleti come Merlino(1937), Ruggeri (1938-1939),* pausa II° guerra,Fontana(1942)e poi ancora Cultrone(1947-1949-1950-1955),Longo(1960),Scotto(1962),Mastrojenni(1965-1967),fino ad Amante(1968-1971-1972)e Riolo (1969).Dalla metà dei sessanta si iniziò ad “assoldare” per di più atleti di rilevanza nazionale, anche perché nel frattempo il nostro Totò aveva ricevuto un’ offerta di lavoro dalle ferrovie dello stato. Lavoro che gli permetteva di viaggiare in lungo e in largo per tutta la penisola e di contattare gli atleti di persona. A quei tempi senza manager, e-mail o social network vari l’atleta era procuratore di se stesso. Meglio o peggio?
L’inizio dei settanta vide calcare la scena dei primi atleti nazionali. De Palma (1970),Amante (1971-’72),Ardizzone (1973), passando per Arena(1974) e Zarcone (1976).Ma anche Accaputo,Cappiello,D’agostino, e anche Moser Jean Pierre (3°1976),il primo straniero a gareggiare a Castelbuono.D’un fiato arriva il 1977 anno di gioia e dolori per il Giro. Infatti sarà l’ultimo anno del nostro Totò,l’ineluttabil fato ha sempre pareri contrastanti ai nostri. Quell’anno Totò riuscì in una impresa colossale ,strappare un giovane atleta venticinquenne di Roccasecca, ai Campionati Italiani Assoluti. Franco Fava.Fu lui a tagliare il traguardo della 52° edizione della “Coppa Sant’Anna”.Con la dipartita dell’incommensurabile Totò Spallino si finì di scrivere la più importante pagina di storia sul Giro Podistico. “Il suo grande cuore di castelbuonese era felice di avere inserito il paese fra le stelle più luminose del podismo italiano ed internazionale, e di avere contribuito così a dare fama e prestigio ad una tradizione gloriosa…”§ .Quarant’anni di “follia-passione-amore”.E si volta pagina scrivendo la vittoria di Fava, e mettendo in mano l’organizzazione ad un giovane amante del paese e conservatore delle tradizioni popolari, Antonio Mazzola. Per sedici anni fu lui che “impazzì” per la gara. Venne tutto più semplice. Non dovevi girare più in lungo ed in largo, era l’atletica italiana che pullulava di nuove promesse, di campioni. Il mezzofondo italiano non era un sogno, ma la realtà in tutto il mondo. Certo le notti erano sempre molte e i tuoi dodici mesi per preparare il tutto si spendevano ugualmente.
Anche il neo-adepto si accerchiò di ottimi collaboratori. In primis Mario Lupo, che ebbe tramandato dal padre la passione per il Giro e quella per il giornalismo. Anche lui si diede anima e corpo, sovvenzionando e stendendo fiumi di pagine per i giornali nazionali.Dal 1978 a Castelbuono passarono proprio tutti.Ortis (1978),Pizzoalto(1979-1983-1984),Solone(1980-1981),e poi Nicosia(1986),e non potevano mancare all’appello Bordin(1987-1988) e Bettiol (1989).Con l’avvento dei novanta sbarca anche l’Africa. Koech(1990-1991), Boay(1991)e Cheromei(1993). Antonio Mazzola conclude la sua storia quell’anno passando il testimone ad un gruppo di giovani che vivevano sotto il modello del inarrivabile Spallino
“La storia del Giro Podistico Internazionale di Castelbuono” Lirio Abbate e Rosario Mazzola (1994).Millenovecentonovantaquattro, il deus ex machina Mario Fesi assieme ad un gruppo di giovani amanti dell’ atletica leggera, ma soprattutto del Giro Podistico, nella fattispecie:Giuseppe Ippolito, Santi Bonomo, Vincenzo Perrini, Vincenzo Meli, Giovanni Diliberti, Martino Spallino, Michele Spallino,Tommaso Raimondo , Lirio Abbate, Rosario Mazzola, Salvatore Mazzola e Carmelo Abbate iniziano il grande viaggio all’insegna dell’internazionalità della “Cursa i Sant’Anna.Che Fesi sarebbe stato a capo un giorno del Giro Podistico era molto prevedibile. Cresciuto a pane ed atletica era l’ombra negli anni settanta di Totò Spallino che lo sognava già campione di innumerevoli gare. Con il fisico alla Luigi Zarcone, per Spallino era più di un aiutante, era un figlio.
Hanno in mano un gioiello da mostrare al mondo orgogliosi. Di buona lena iniziano un lavoro meticoloso e certosino. Studiano con cura, viaggiando in tutta Italia ed in Europa. Da manager esperti osservano da vicino le grandi maratone diffidando fieri dai numeri che si aggirano ad esse. Intraprendono gli entusiasmati gemellaggi con la Mezza Maratona di Saint-Denis, la Mezza di Lisbona, la Maratona di Vienna e di Cracovia. Pullulano di incuriositi di amanti del Giro gli stand a Venezia , Roma e Firenze. Anche perché dal ’94 il gruppo ampliò il proprio budget annuale grazie agli sponsor, che fino a quel tempo non erano mai stati ricercati. Infatti la gara era stata sempre realizzata, sino a quell’anno, con l’unico ed il solo ausilio del patrocinio comunale.I pupilli del Prof. Rosa Moses Tanui, quell’anno campione del mondo, e un un giovanissimo Paul Tergat battezzano i giovani. Da questa edizione, con una vittoria entusiasmante, Tergat inizia il suo percorso da pluricampione.
L’anno successivo il giovane messicano German Silva, reduce dal primo posto alla NYC Marathon, vince la gara. Il popolo castelbuonese è in un tripudio di festa e di ilarità. Festeggiarono la vittoria in compagnia di, Franco Fava,il compaesano Marcello Fiasconaro e Gelindo Bordin ,venuti per quella edizione come ospiti d’onore. Quell’anno la pluricampionessa Maria Curatolo inaugura la gara femminile che si terrà fino al 2003 vedendo vincere nel novantasei e nel novantasette la keniana Florence Barsosio, a seguire Luisa Balsamo 1998,Gloria Marconi 1999, Silvia Sommaggio 2000. Nel 2001 è l’anno di Nagel Rodica, seguì Nadia Ejjafini e concluse nel 2003 l’etiope Merima Denboba .Tutto il mondo potrà vedere la vittoria di Khalid Khannouchi, reduce dalla migliore prestazione mondiale alla Maratona di Chicago , visto che finalmente la Rai Sport Satellite trasmette una sintesi della gara, correva l’anno millenovecentonovantotto.Grande entusiasmo si ebbe nel 1999, quando il campione Hendrik Ramaala vinse a Castelbuono con un distacco enorme dal secondo, tanto da potersi girare e salutare la folla impazzita per questo giovane sudafricano. Da quell’anno la Rai trasmise l’intera gara.
Il nuovo secolo incorona un nuovo re, Benson Barus, vincitore per ben tre volte consecutive al Giro. Fu lui per primo a vincere la Coppa Sant’Anna. Terzo quell’ anno arrivò un giovane Stefano Baldini lontano dal sogno di Atene. In volata: nuovamente Tergat 2003, Martin Lel 2004 il quale avrebbe vinto per tre volte la maratona di Londra, Nixon Kiprotich 2005, Robert Cheruiyot 2006 vincitore a Boston ,e lo spagnolo José Manuel ("Chema") Martínez 2007, campione europeo dei diecimila metri. E tanti ancora come Francesco Panetta, Antonio Pinto, Domingos Castro, Ismael Kirui,Martin Fiz, Abdelkader El Mouaziz, Paolo Guerra, Jaouad Gharib. Il mondo invidia questa rosa .
Il duemilaotto vede l’inizio di un nuovo gruppo di giovani e la allontanamento di altri, in fondo la storia è fatta di corsi e ricorsi .Si riinizia con l’etiope Gashu Hibraim Jelain 2008……… ed infine il campione-recordman, reduce da Parigi, Vincent Kipruto 2009.Cosa dire ancora. Sono tanti gli amici, gli atleti, i collaboratori che in queste tre settimane non sono stati menzionati. Forse perché non è passato ancora il loro tempo, forse perché abbiamo bisogno ancora di loro. Forse perché il Giro Podistico di Castelbuono ha ancora bisogno di loro. Uno fra tutti il nostro speaker, il nostro fratello, il beniamino per tre giorni l’anno a Castelbuono , Paolo Mutton. Ed ancora i giornalisti amici, Franco Bragagna,Roberto Gueli, Paolo Marabini, Bartolo Vultaggio, Ottavio Castellini,Franco Fava, Eugeno De Paoli, Claudio Colombo, Filippo Mulè, Walter Brambilla e il Presidente del premio giornalistico Doriana Laraia ed infine Gianni Minà. Ancora ed ancora tanti come Moses Tanui e German Silva, ………..non li sveleremo tutti in questa sede. Non narreremo i fatti, i racconti,le innumerevoli vicende che avvolgo il Giro. Li potrai vivere ogni anno sempre qui a Castelbuono, sempre il ventisei di luglio, sempre alle 19:00………SEMPRE .Festeggiando con voi i cento anni di un viaggio infinito.
Il Gruppo Atletico Polisportivo Castelbuonese
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Ultimo aggiornamento Sabato 08 Settembre 2012 18:24 |