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DONATELLA VASSALLO INTERVISTA TOMMASO TICALI |
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Scritto da DONATELLA VASSALLO DI ATLETICA UISP |
Mercoledì 22 Settembre 2010 13:09 |
Anzitutto complimenti per il bronzo agli Europei di Barcellona di Anna Carmela Incerti. La sua allieva l’ha più volte ringraziata per questo successo. Come ci siete arrivati? Ritiene che il matrimonio abbia in qualche modo influenzato il recupero della forma fisica e mentale di Anna? Questo risultato è frutto di una preparazione mirata e personalizzata, lo scorso anno, volutamente, abbiamo rinunciato ai mondiali di Berlino per finalizzare al massimo i campionati europei. Ho programmato tre periodi di altura per portare l’atleta al massimo della forma a Barcellona. Nel mese di febbraio ha soggiornato 21 giorni in Sud-Africa a 1600 metri con gara nel mese di marzo di mezza maratona alla Stramilano con l’ottimo tempo di 1.10’56”; nel mese di maggio 21 giorni a Predazzo con due gare, con podi nei 3000 e 5000 metri nella coppa dei campioni con il suo club e l’ultimo periodo di 25 giorni dal 19 giugno al 14 luglio a St. Moritz, con rifinitura a Bagheria per adattarsi al caldo che avrebbe trovato a Barcellona. Il matrimonio penso che non abbia influito sulla prestazione perché Anna convive da 7 anni con Stefano Scaini. Semmai la presenza continua di Stefano, atleta di ottimo livello come lei, l’aiuta perché capisce sempre le sue esigenze di atleta e l’asseconda. Dal diploma Isef all’insegnamento di educazione fisica nelle scuole medie alla carriera di tecnico di atletica leggera. Com’è avvenuta questa maturazione? Se non fosse diventato allenatore di atletica, lo sarebbe stato in qualche altro sport? Ho smesso di fare l’atleta professionista a soli 23 anni per dedicarmi all’insegnamento e contemporaneamente ho cominciato ad allenare, fortunatamente ho ottenuto subito degli ottimi risultati. Penso che avrei potuto ottenere buoni risultati come preparatore delle squadre di calcio, ho avuto una breve parentesi di due anni in eccellenza con la squadra del mio paese ottenendo eccellenti risultati. Molti sono stati gli atleti siciliani arrivati grazie al suo aiuto in Nazionale. Come si coltiva un talento e quanto l’ha aiutata il suo trentennale rapporto di insegnante con i giovani?
Per coltivare il talento di un atleta bisogna avere molta pazienza, competenze specifiche ed esperienza, bisogna guardare al futuro e non pensare assolutamente ai risultati giovanili. Anna da giovane era un’ottima atleta, ma in Italia non era la migliore, io le dicevo sempre di avere fiducia e pazienza che un giorno sarebbe salita sul podio di una manifestazione importante (Europei-Mondiali-Olimpiadi), la stessa cosa ho fatto con Vincenzo Modica. L’insegnamento a scuola serve solamente per indirizzare i giovani alle varie attività sportive, allenare atleti di alto livello è un’altra cosa. Qual è il suo più grosso rammarico nella carriera di allenatore? L’unico rammarico è quello di non avere accompagnato Vincenzo Modica all’Olimpiade di Sidney (la Federazione non mi ha portato, non ha voluto pagarmi le spese), ha messo le scarpe nuove e si è fermato per una grossa vescica piena di sangue nel piede al 23° km mentre era nel gruppo dei migliori, sono sicuro che avrebbe vinto una medaglia, come aveva fatto nei due anni precedenti a Budapest ai campionati Europei (bronzo) e a Siviglia ai campionati mondiali (argento). Qual è stata la sua esperienza di assessore e consulente allo sport del comune di Bagheria e cosa rappresenta per lei la Sicilia? È stata un’ottima esperienza di vita, sono riuscito ad organizzare una miriade di avvenimenti sportivi senza avere dei soldi nel capitolo sportivo ed ho valorizzato tantissimi atleti di tutte le discipline sportive locali facendoli conoscere ed apprezzare a tutti i cittadini bagheresi. La Sicilia è una terra bellissima, abbiamo quasi tutto: sole, mare, clima stupendo, calore umano, ma purtroppo manca il lavoro e gli impianti sportivi necessari per fare crescere i tanti talenti che nascono. Qual è il suo rapporto con Luciano Gigliotti, tecnico responsabile nazionale della maratona maschile e femminile? Gigliotti è il tecnico che ha vinto più di tutti in Italia, quindi ha grande carisma sia sui tecnici che sugli atleti, ormai lo conosco da più di 30 anni e credo che tra noi ci sia una stima reciproca. Come vede il futuro dell’atletica italiana e perché non abbiamo più giovani maratoneti capaci di sostituire i vari Baldini e company? Nella maratona a livello maschile non vedo atleti che nell’immediato futuro possano sostituire degnamente i vari Baldini e company; Lalli e Meucci sono gli unici che in futuro possono diventare degli ottimi maratoneti, ma la concorrenza a livello mondiale è sempre più agguerrita. A livello femminile sono sicuro che Anna Incerti possa vincere ancora delle medaglie importanti nelle competizioni istituzionali, anche Rosalba Console può ben figurare a livello internazione e con Debora Toniolo, Giovanna Volpato, Vincenza Sicari eBruna Genovese a livello di squadra l’Italia può ben figurare in tutte le competizioni. DONATELLA VASSALLO DI ATLETICA UISP
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Ultimo aggiornamento Giovedì 23 Settembre 2010 05:40 |