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Eurocross l'oro di Lalli entusiama Budapest |
Scritto da MARCO SICARI |
Domenica 09 Dicembre 2012 16:41 |
di Marco Sicari Dominio del molisano: è la prima medaglia individuale per l'Italia nella storia della manifestazione. TerziUn atto di forza. Oppure (a scelta) una dimostrazione di superiorità assoluta. Roba da stropicciarsi gli occhi. Andrea Lalli ha vinto i Campionati Europei di corsa campestre, oggi pomeriggio a Budapest, scegliendo l’arma di maggior effetto: la corsa di testa, la volata infinita senza respiro, dal colpo di pistola al traguardo. Lo strumento che gli ha consentito di imporsi in passato, con altrettanta autorevolezza, nelle categorie giovanili (titoli europei Under 23 a Bruxelles 2008, e Junior a San Giorgio su Legnano 2006). Su un percorso completamente ricoperto dalla neve, e con una temperatura di parecchi gradi sotto lo zero, Lalli ha preso il largo subito, poco dopo la partenza, seguendo dapprima le tracce del francese Chahdi, e poi andando via da solo, senza remore. Come fosse la cosa più naturale del mondo. Tutta una gara di testa, con il divario ad ampliarsi, giro dopo giro, e ridotto alla fine a “soli” dieci secondi in virtù di un’ultima tornata passata a salutare, scherzare con le telecamere, e infine a vestirsi del tricolore, indossato con disinvolture sulle spalle nella retta d’arrivo. Piedi come molle d’acciaio, capaci di rimbalzare sulla neve neanche fosse una pista; gambe talmente potenti da trasformare le salite in tratti di pianura, almeno a guardare il divario accumulato a proprio vantaggio ad ogni impennata del tracciato. Lalli (25 anni, tesserato per le Fiamme Gialle, allenato da Luciano Di Pardo) ha letteralmente entusiasmato, portando all’Italia la prima medaglia individuale assoluta dopo diciotto edizioni dell’Europeo di cross. Dato che mette questo trionfo nella piccola grande storia della nostra atletica. Neanche il tempo di gioire, che sul traguardo, alle spalle del molisano e di Chahdi, è piombato come un falco il pisano Daniele Meucci, l’ingegnere dell’Esercito, a prendersi il bronzo nella volata a quattro (con il britannico Farrell e gli spagnoli Lamdassem e Castillejo) per la terza posizione. Un premio doppiamente meritato, considerata la caduta nella quale il toscano è rimasto coinvolto intorno alla metà di gara. E non è finita qui. Perché l’Italia del cross, oggi, in questa giornata magica, non è soltanto Lalli e Meucci. Gabriele De Nard, il capitano azzurro (con le sue sedici partecipazioni alla manifestazione) è diciottesimo, Patrick Nasti è 41esimo, e così il quartetto compone il punteggio buono per il bronzo nella classifica a squadre, alle spalle di Spagna e Gran Bretagna (al traguardo anche Alex Baldaccini, sessantesimo); il ritiro di Stefano La Rosa per indisposizione (dopo circa metà gara) è l’unica nota poco lieta di un pomeriggio esaltante. Concluso con le note dell’inno di Mameli. Nella gara donne, che ha preceduto quella maschile appena descritta, Nadia Ejjafini ha sfiorato la medaglia, restando in lizza per il podio fino alle battute conclusive. Almeno, fin quando (a poco più di un giro dalla fine) Fionnoula Britton ha deciso di chiudere i conti, e di imprimere all’andatura il cambio di ritmo decisivo. A quel punto, la fila delle otto atlete componenti il gruppo di testa, si è allungata, con l’azzurra che non è più riuscita a rimanere in scia. L’unica a reagire, la portoghese Dulce Felix, capace di risalire dalla quarta alla seconda posizione (terzo posto per l’olandese Adrane Herzog). Nel finale, quando le medaglie sono diventate definitivamente fuori portata, la Ejjafini ha alzato il piede dall’acceleratore, perdendo sulla retta conclusiva il confronto con le due f Italia quinta, grazie soprattutto ad un’ottima prova della rientrante Fatna Maraoui, quattordicesima al traguardo, mentre non ha ottenuto quanto avrebbe voluto Silvia Weissteiner (29esima). Completano il risultato di squadra Silvia La Barbera (32esima), Claudia Pinna (38esima) e Angela Rinicella (39esima). “Non riuscivo ad andare avanti – racconta Nadia Ejjafini – il freddo mi ha davvero condizionata, purtroppo non sono abituata a queste temperature. Quando l’irlandese ha cambiato ritmo ho provato a rispondere, ma non era proprio giornata. Mi dispiace davvero, questa medaglia proprio non vuole arrivare (lo scorso anno fu quarta, ndr), ma in queste condizioni proprio non avrei potuto fare di meglio”. Per lei, ora, il ritorno alla maratona, che correrà già in primavera. Marco Sicari File allegati: rancesi per il quinto posto.
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