Ho fatto il mio primo “lunghissimo” di ben 63,400 km…. Stampa
Scritto da gerlando lo cicero   
Domenica 24 Gennaio 2010 19:00

 

 

DALLA RUBRICA RACCONTA LA TUA STORIA

 

Questa mattina, ho superato me stesso! Testardo e caparbio quale sono, ho fatto il mio primo “lunghissimo” di ben 63,400 km….in bicicletta! Ehhhh!  Pensavate che avessi fatto tutta questa strada di corsa a piedi! Ehhhh buonaseraaaaaaaa! No, no, li ho fatti in bicicletta, ma per me è stato comunque un lunghissimo non avendo mai pedalato cosi tanto in una sola uscita! Ed è stata dura, maledettamente dura!  Ho pensato persino di morire, proprio quando ero giunto quasi sotto al santuario della Santuzza ( il Santuario di Santa Rosalia che c’è su in cima a Monte Pellegrino)!  “Ma poco male”, ho pensato come mia magra consolazione, “se muoio qui adesso, stremato dalla fatica e da questa immane salita, beh…morirò al cospetto della Santuzza  e almeno lei una buona parola a San Pietro potrà mettergliela per me”!  eppure…sarà stato che forse son simpatico alla Santa di Palermo, sarà forse che sarò antipatico a San Pietro e ancora con lui in paradiso non mi ci vuole, o sarà forse che i due si son commossi per il mio sforzo audace e la mia buona volontà a finirla quella salita, o sarà forse che son tosto e giovane ancora, sarà forse che ancora tanta voglia di tirar le cuoia non ho, sarà quel che sarà ma son qui nuovamente a casa a scrivere davanti al mio personal computer!…Oggi dovevo fare un fondo  medio di 12 – 14 km come corsa  a piedi per i miei allenamenti, ma questa mattina  appena sveglio, nell’aprire la finestra e far entrare la luce in camera, con meraviglia ho scoperto un sole meraviglioso e il cielo assolutamente sereno e limpido! E non so perché, nel veder quel sole cosi scintillante sul cielo di Villabate,

 

m’è venuta immediatamente voglia di bicicletta, rinunciando cosi all’idea di tener fede al mio allenamento podistico!  Del resto mi son detto, sempre allenamento è, invece di correre a piedi farò un bel giro in bicicletta! Cosi, un paio d’ore dopo aver fatto colazione ( una colazione stamattina un po’ più ricca di carboidrati del mio solito….che è gia una colazione ricca di per se quella cui sono ormai abituato a fare, ma avendo gia maturato in mente il giro che avrei fatto in bici stamani, sapendo la lunga e particolarmente dura salita che avrei affrontato a metà percorso, ho aumentato la quota dei carboidrati…e  fortuna che l’ho fatto…me li son ritrovati nelle gambe), mi vesto con il completino da ciclista invernale ( il cielo era sereno ma la temperatura era bassissima oggi su Palermo) e via, giù in garage a tirar fuori la bici! Do una controllata veloce alla pressione delle gomme, la correggo un po’ con la pompa, sorrido nel riveder le coperture lisce e sottili da strada che ho comprato e ho montato qualche mese fa sostituendole a quelle da sterrato e off road ( le cosidette ruote grasse come le chiamano in gergo chi ama pedalare in mountain bike) visto che la bici ormai la uso solamente su strada ogni tanto per scioglier le gambe l’indomani di qualche corsa a piedi o allenamento particolarmente pesante! Sorrido nel veder quelle ruote cosi sottili sulla mia mountain bike perche fanno davvero uno stranissimo effetto visivo! Le mountain bike è belle vederle con le loro ruote grasse appunto, la mia con quelle coperture mi pare una bici un po’ “anoressica” !! via, fuori dal garage, è tempo di iniziare la pedalata!  L’asfalto grigio nero comincia a scorrere veloce sotto le ruote, scanso qualche buca profonda mentre passo incurante su quelle meno brusche…è pur sempre una bici da montagna la mia anche se ha le ruote sottili e le nostre strade hanno solo l’aggettivo “asfaltate” ma in realtà somigliano più a groviere !  mi piace sentire però il rumore diverso che queste ruote da strada producono sull’asfalto rispetto a quelle con i tacchetti! È un rumore molto più sottile, quasi un sibilo! Ma soprattutto, quelle poche volte che mi rimetto sulla bici, a me piace tantissimo sentire il rumore della catena sul pignone e sulle corone ogni volta che cambio il rapporto!  Il rumore di deragliamento della catena, cosi meccanico, metallico ma anche assai  sottile ed “elegante” mi piace davvero molto!  Che poi tanto rumore non fa, la mia bici certo ormai dimostra i suoi anni rispetto alle ultime mountain bike che si vedono in giro, ma resta pur sempre una bicicletta abbastanza “seria”! e monta i gruppi deore xt che all’epoca che la comprai era all’avanguardia come meccanica da bicicletta! E scusate se è poco…insomma, provo quasi godimento quando pedalo su quella bici e sento il rumore della catena! Non lo so, sono sensazioni difficili da spiegare, forse un po’ strane anche da capire, ma son sensazioni che a me piacciono! Stranamente, mentre pedalo, mi accorgo che non sono assorto nei miei pensieri che spesso mi danno la loro compagnia quando corro a piedi! In bici è un po diverso, soprattutto quando ti trovi a pedalare in citta a Palermo e devi tenerti sempre vigile per scansare motorini, macchine, autobus, camion e altre bici di semplici passeggiatori della domenica! O forse….devi tenerti vigile nel riuscire a “farti scansare” da tutti quanti…il che è ben diverso!

Cosi ho già percorso da Villabate tutta la via Messine marine, una delle principali arterie che collega il mio paese al capoluogo siciliano, e ben presto mi ritrovo a superare il porto in via Francesco Crispi! Poco dopo, supero la prima salita della giornata, breve e assai dolce, proprio quella che percorre il lato nord del muraglione dell’Ucciardone ( il famoso carcere di Palermo)! Adesso tocca superare tutta la via Monte Pellegrino ( prende questo nome tale via cittadina perche si trova proprio alle pendici del monte), che inizia in leggera salita ma man mano aumenta la sua pendenza fino a sbucare all’angolo nord della fiera del mediterraneo! Affronto questa salita piu velocemente che posso, costringendomi a usare anche una rapportatura alla catena abbastanza dura, pensandola come preludio e come riscaldamento vero a quella che sarà la vera incognita della mia giornata ciclistica ( incognita per me, che ripeto vado in bici solo poche volte), cioe la scalata del Monte Pellegrino! Arrivo alla fine della via col fiato grosso, mi chiedo se forse ho esagerato col rapporto cosi duro, ma sento le gambe ancora tranquille e mi consolo pensando che da li inizia un tratto di leggera discesa, occasione per recuperare il fiato! Ho deciso fin da subito, poco dopo che ero partito da Villabate, che avrei salito il monte pellegrino dal lato di valdesi, quella che viene chiamata la panoramica  perche offre una vista strepitosa su tutto il golfo di Palermo e sulla spiaggia meravigliosa di Mondello,  e ho deciso di salirlo da quel lato e non dal lato della fiera ( per chi non è di Palermo, infatti su Monte pellegrino si  può salire da due strade, una a nord e una a sud) perche preferivo usare la strada a sud in discesa cosi mi sarei ritrovato gia in direzione di Villabate una volta disceso dalla montagna, anzicche superare al ritorno il viale della favorita che sta sul lato opposto al mio paese!

Imbocco l’ingresso del Viale della Favorita, proprio dinanzi la fiera, il primo tratto in leggera salita e qui la mia mente ritorna ai ricordi della mia prima esperienza di mezza maratona! Infatti la maratona di Palermo percorre proprio quel tratto della favorita! È bello pedalare e con la mente ritrovarmi a vivere le emozioni che la gara di Palermo mi ha regalato cosi intense e cosi vere! Stupendi ricordi! A novembre, mi iscrivo alla sedicesima edizione! Non voglio mancare! È la gara della mia città. Ogni anno voglio  viverla in prima persona ora che ho scoperto di amare la corsa a piedi e le gare amatoriali! Supero agevolmente tutta la favorita che mi porta velocemente in discesa verso Mondello, orgoglio di noi palermitani! Ma poco prima di arrivare a Mondello, si svolta a destra li dove ha inizio la “panoramica” che sale in modo molto ripido e con tornanti assai tortuosi e stretti fin sulla cima di Monte Pellegrino, dove ha dimora la Santuzza nel suo bellissimo Santuario!...e qui comincia il mio piccolo calvario, fatto di fatica suprema e immensa, di gambe che mi gridano pietà, che mi implorano di smetterla con quella pedalata cosi allucinante,  di sudore sulla fronte nonostante il freddo dell’aria cosi pungente,  di cerniera lampo del mio giubbino da ciclista che si apre e si richiude in continuazione perche a tratti sono preso dal caldo, poco dopo avverto la sensazione di freddo! Un calvario fatto da ripetute e sempre piu insistenti frasi nella mia mente che recitano “ gerri ma chi cazzo te lo fa fare!? Ma vattene a casa a goderti la vita davanti il televisore con pop corn e patatine san carlo invece di ammazzarti cosi su una bicicletta…” ! è un calvario questo della mia scalata di monte pellegrino che è durato 8 km e mezzo ( tanto  ha misurato il mio ciclo computer sul manubrio della bici, dall’inizio della panoramica fin in vetta al santuario)!  Una percorrenza sempre in costante salita molto ripida, anzi…parecchio ripida, soprattutto sui strettissimi tornanti, senza mai soluzione di continuità! E chi è di Palermo conosce bene quanta è ripida la salita del monte! L’unico e primo tratto di pianura che si trova è proprio li in cima al santuario! Solo quello perche da li ricomincia la forte pendenza della discesa dall’altro lato del monte! Ragazzi, credetemi, Monte Pellegrino è un vero scrigno di tesori, dalla tradizione religiosa e folkloristica di Palermo alla sua grandissima valenza naturalistica ( insieme al parco della favorita e monte gallo, monte pellegrino rientra nel comprensorio della riserva naturale orientata regionale), ma è anche un mondo di fatica immane per chi percorre le sue strade in bicicletta o i suoi sentieri naturalistici a piedi ( anch’essi in fortissimo dislivello) o arrampica sulle sue verticali pareti calcaree! Monte Pellegrino da un punto di vista sportivo significa solo una cosa, indipendentemente da quale sport vai a praticare su di esso: SOFFERENZA FISICA!!!

Ci sono stati momenti, durante quella salita, che davvero ho pensato di non farcela, che era giunto il momento di scendere giu dai pedali e continuare a piedi o se invertire direzione e tornare giu in sella! Eppure, non ho smesso di pedalare un solo istante, ho tenuto duro fin al santuario, variando spesso i rapporti alla catena rendendo piu leggera e sciolta la pedalata nei tornanti cosi maledettamente ripidi e indurendola un po sui tratti un po meno ripidi ma pur sempre assai impegnativi!  Ho sputato la mia anima fuori dal mio petto in preda alla fatica di gambe e fiato soprattutto a ridosso del santuario, ormai quasi alla fine! Si sa….in tutti gli sport di endurance, gli ultimi metri sono quelli che ti danno il colpo di grazia! Ma ormai ero li, ero quasi alla fine della salita, ormai dovevo sputarla l’anima ma dovevo arrivarci senza scendere dalla bici! Mi son detto: Qua muoio, sicuro che muoio tra pochi  secondi, schiatto per terra in preda a convulsioni e spasmi! Speriamo sulla mia lapide scrivano un’epigrafe che ho sempre sognato “ qui giace Gerri: visse giorni stupendi  e le sue notti furono sublimi,  morì in preda al delirio  ( su una bicicletta) ma morì felice” ! ! è fatta!  Sono in cima! Stacco gli agganci automatici sotto le suole delle scarpette da ciclismo, quel clarck che sento provenire dai pedali è come una liberazione! Fermo la bici, poggio il primo piede per terra, stranamente mi accorgo che sono ancora vivo! Quel piede poggiato a terra proprio davanti il santuario mi fa sentire  come  Armostrong quando calcò  per la prima volta col suo piede il suolo della luna! Si, sicuramente il cosmonauta allora avrà vissuto le mie stesse, precise, identiche sensazioni che sto vivendo adesso io nel poggiare il piede giu da quella bicicletta! Anzi….lui ha vissuto sensazioni un po meno forti delle mie, perche lui sulla luna c’è arrivato a bordo di una navicella spaziale senza fatica, io invece su monte pellegrino ci sono giunto stanchissimo pedalando sulla mia bicicletta! Oddio….dopo pochi minuti, mi accorgo che sto delirando! Mi paragono a Armostrong per una pedalata che ho fatto sul monte della santuzza! Qua è necessario andare al bar a reintegrare le energie spese, se no tra poco sarò preda di allucinazioni vere e proprie!

Mi dirigo cosi a piedi, spingendo la bici, al primo dei baretti che si trovano nella piazzuola sotto al santuario! Mi siedo al tavolino, grido al ragazzo del bar di portarmi un caffe con tanto zucchero, una spremuta di arance zuccherata, un panino al prosciutto, un croissant alla nutella, una bottiglia grande di acqua a temperatura ambiente! Il garzone dal banco mi risponde urlando a sua volta che ce tutto eccetto il cornetto alla nutella, c’è l’ha solo o al cioccolato fondente o alla marmellata! Gli rispondo di portarmelo al cioccolato, basta che si sbrighi subito che se non mangio e bevo qualcosa qua crepo sul serio e dovrà chiamare il 118 tra poco! Quei pochi turisti che si aggirano nella piazzuola o seduti agli altri tavolini mi guardano un po strani! In cuor mio spero siano tutti stranieri e che non capiscano quanta roba ho ordinato da mangiare, non vorrei dar loro l’impressione di esser arrivato in cima al monte al limite delle mie capacità fisiche e mentali! Sarebbe un disonore per me!   Devo sforzarmi di mostrarmi sereno, allegro e senza alcuna fatica in volto! Ma la mia speranza è ben preso delusa dall’esclamazione del ragazzo del bar che col vassoio in mano, nel poggiarmi le bevande e il cibo sul tavolino mi dice : “ mi scommetto che hai fatto tutta la salita in bici e che ora sei assai stanco, vero? Si capisce dall’espressione assente e stordita che hai sul viso” ! Gli sorrido, gli dico che si sbaglia, che se voglio torno giu e risalgo in solo mezz’ora! Poi dico a me stesso “ gerri ma che gran bugiardo che sei….stai morendo sul serio e non vuoi ammetterlo”! Poi un pensiero mi balena in testa e quasi rabbrividisco: penso che, tra poco, il tempo di mangiare sta roba qua e riposarmi ancora un po, mi toccherà la discesa del monte dal lato fiera ma poi, il pensiero che dalla fiera dovrò arrivare fin a Villabate a casa mia mi suscita un po di sgomento! Però mi dico che mi conosco, che mi basta recuperare un po e che so trovare dentro me anche energie che sembra non ci siano ma che in realtà ci sono! Mi metto sull’ottimismo e penso che riusciro a tornare a casa senza troppe e ulteriori difficoltà! Speriamo….!

Mangio tutto, panino e prosciutto, cornetto al cioccolato, spremuta d’arance, bevo tantissima acqua e il rimanente la verso nella borraccia delle bici ormai vuota, mi reco al banco, prendo il caffe, pago alla cassa, saluto il cassiere prima e il garzone dopo che sorridendo in segno di chiaro sfottimento mi dice “ allora ti aspetto, scendi giu e ritorni su in mezz’ora…ci rivediamo qua tra un po, ti metto in caldo un thè al limone?”  gli rispondo solo col gesto della mano in segno di vaffanculo e rimonto sulla bici, faccio scattare le scarpette sui pedali e giu come il vento lungo i tornanti in discesa! Devo ammettere che la sosta al bar e tutta quella buona roba che ho mangiato e bevuto mi ha rimesso subito in forza e mi sento nuovamente bene e spensierato! Mi godo cosi la discesa, andando molto veloce sui tratti in rettilineo e rallentando quasi bruscamente in prossimità dei tornanti! In pochi minuti mi trovo giu ai piedi del monte, faccio il giro della fiera, percorro la via sampolo e ripasso nuovamente davanti il carcere dell’ucciardone! Qui la discesa finisce e ricomincia la pianura che mi portera fin a casa, fortunatamente senza piu alcuna salita! Ripercorro cosi a ritroso tutta la via messine marine che comunque faccio ad andatura molto piu lenta dell’andata perche comunque non posso negare che ora la salita di monte pellegrino si fa sentire tutta quanta e con molta prepotenza sulle mie povere gambe! Durante il ritorno, mi sorprendo a pensare a un mio “amico virtuale” che amo leggere nel mio forum preferito! Mi trovo a pensare a Sergio, mi ricordo che lui ama correre a piedi ma ancora di piu ama la bicicletta! Ho letto nel forum di sue pedalate lunghe chilometri e chilometri, e mi chiedo come accidenti fa….mah…sarà ben allenato! Per quel che mi riguarda, la bici adesso stara a riposo in garage fino alla prossima gara podistica, tornerò a usarla per sciogliermi le gambe l’indomani della prossima gara! Anche se….oggi, pur stanco e sofferente in cima a Monte pellegrino, questa bicicletta mi ha regalato una gioia infinita! Arrivo infine sotto casa, controllo il ciclo computer sul manubrio! Sta segnando 63,400 km percorsi!  Ci son ciclisti che fanno 80 km al giorno come allenamento, ma per me questi 63 km sono stati una vera e personalissima espressione di “onnipotenza” sportiva, senza paura di peccare di presunzione!!

Aprendo la porta di casa, entrando in soggiorno….mia madre mi osserva! Non dice nulla, scuote solo la testa in segno di disapprovazione….avrà forse letto nel mio viso disegnata una grande espressione di sofferenza! Peccato però….non si è accorta che insieme all’espressione di sofferenza e fatica, sulla mia faccia c’è anche tantissima gioia e soddisfazione! Mentre invece, Marta e Sofia, le mie due amiche a quattro zampe…son felici di ritrovarmi!

Ultimo aggiornamento Domenica 14 Febbraio 2010 08:05