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Italia con l'argento vivo, il bronzo che vale oro e le medaglie di legno pregiato PDF Stampa E-mail
Scritto da PINO CLEMENTE   
Martedì 03 Agosto 2010 16:54

Italia con l'argento vivo, il bronzo che vale oro e le medaglie di legno pregiato.

 

 

 

 

L'Italia del Presidente Arese e del D.t. Uguagliati ritorna da Barcellona con una classifica nel medagliere che, bloccata al 17° posto, non rende merito alla tenuta complessiva dei 73 azzurri (29 donne) che hanno mancato l'appuntamento con la medaglia d'oro, ma hanno migliorato la posizione nella classifica a punti di Goteborg 2006: dai 62 punti (20 delle donne) ai 92 punti con l'ottavo posto che incrementa il decimo.

L'ottanta per cento circa degli atleti ha gareggiato sui propri limiti stagionali e non pochi hanno stabilito nello stadio olimpico del Montjuic i primati stagionali e sono stati “aggiornati”:  il primato nazionale della 4x100 maschile, 38"17 di Roberto Donati- Simone Collio-  ­Emanuele Di Gregorio - Fabrizio Checchucci , argento a soli 7 centesimi dai più veloci individualmente francesi; il precedente risaliva al 1983 Helsinki di Stefano Tilli- Simionato- Pierfrancesco Pavoni‑

Pietro Mennea 38"37; la 4x400 femminile con Chiara Bazzoni‑ Maria Enrica Spacca- Marta Milani- Libania Grenot ha spostato in avanti il record di Danielle Perpoli- Francesca Carbone- Patrizia Spuri- Virna De Angeli 3'26"69.

Nella 4x100 maschile c'è stata la regia del professore di Aci Bonaccorsi Filippo Di Mulo e l'interpretazione di Emanuele Di Gregorio di Castellammare del Golfo, nevrile nel lanciato, curvista emerito e cesellatore nel ricevere e nel porgere il testimone.

L'argento di Nicola Vizzoni nel martello era pronosticabile come l'argento di Alex Schwazer che nei proclami aveva sbandierato prodigi poi crudelmente smentiti dal ritiro nei 50 km. Abbiamo riletto e riascoltato: mi sono allenato per questa impresa, sto benissimo… E dopo: i miei muscoli si rifiutano di sopportare le fatiche. Che si mettano d’accordo guru e psicologi.

Non erano state pronosticate le medaglie di Anna Carmela Incerti e di Simona La Mantia.

La prova provata: i loro allenatori, Tommaso Ticali e Michele Basile, erano stati “soppesati” come “tanti altri”. Noi abbiamo il nostro staff, non possiamo convocare cinquanta allenatori!

Ticali è volato a Barcellona a sue spese ed ha guidato la sua atleta, gioiendo dell'impresa.

 

Basile ha palpitato dal divano di casa, mai citato adeguatamente nelle cronache fluviali televisive e non ha avuto il “piacere” di “saltare in aria” dalla tribuna dello stadio catalano. Perfetta la sintonia tra Michele, il responsabile nazionale Roberto Pericoli, e il coordinatore Roberto Mazzaufo.

Ma “qualcuno e qualcosa” hanno privato Basile della unica gratificazione: assistere da vicino a quel primo triplice balzo che dopo cinque anni di tormenti donava l'estasi a Simona ed al suo allenatore.

Le donne di Sicilia coniano medaglie, poi  i superficiali commenti di cannoli, gelati, cassate e “cazzariole”. I pochi avveduti, nella Gazzetta dello Sport Andrea Buongiovanni, Lorenzo Magrì e Roberto Urso, hanno fatto cenno all' inizio del “viaggio”, perché Simona e Carmela sono state “scoperte” e avviate da qualcuno, da chi ha seminato, con il fondamentale apporto delle primarie società (La Mantia Cus Palermo, Incerti Europa Capaci). Determinante il “volano” delle Fiamme Gialle, Simona e delle Fiamme Azzurre, Anna.

 

Non ci sorprende che il sindaco di Bagheria Biagio Sciortino, e l'assessore  allo sport della provincia Michele Nasca si siano congratulati con i due binomi preannunciando la festa con la banda e i premi.

Il sindaco e l'assessore, nei diversi ruoli, dovrebbero trovare gli euro- anche dai fondi europei- per sostenere questo sport che è minore nella considerazione dei media asserviti alla pacchiana

monotonia del calcio mercenario.

Sindaco, le scriveremo una lettera aperta, si adoperi per la costruzione di una corsia all'interno dello stadio comunale di Bagheria.

 Assessore, che si è emozionato ai balzi ed alle falcate  delle due picciotte, si opponga alle miliardate che incassa il Palermo calcio in Europa con una moltitudine di “internazionali”, laddove il sangue siciliano, tutto nostro, allenatori in primis, è nel podio dell'Europa.

 

 

I quarti posti

I media hanno premiato con le medaglie Ruggero Pertile, 4° nella maratona e Giuseppe Gibilisco 4° nel salto con l’asta: un padovano e un siracusano, due fatiche di qualità diversissima che durano svariate ore. Pertile a trentacinque anni ha perduto negli ultimi chilometri il podio e forse la vittoria, rallentato drammaticamente dai crampi; Gibilisco ha sfiorato quanto meno l’argento con un azzardato primo tentativo a metri 5,85. Entrambi, come le ragazze della 4x400, ed altri campioni che per un nonnulla sono rimasti al di fuori del podio sono primi al traguardo del nostro cuore, come titolava negli anni '50 su lo sport illustrato il giornalista Emilio De Martino.

 

Pino Clemente

Ultimo aggiornamento Mercoledì 04 Agosto 2010 19:09